Beato chi ci crede


Rivista Astrattista Esibizionista

Progetto teatral -musicale a cura di un inedito, strabiliante, animalesco duo formato da Camilla Barbarito, leader della rock band milanese Nina Madù e Le Reliquie Commestibili, ed Ernesto Tomasini, attore e cantante, definito dalla stampa internazionale come una figura cult per via della sua voce dall’estensione di 4 ottave e uno stile performativo originale. Beato chi ci crede – Rivista astrattista esibizionista è un varietà fantasmagorico, mille luci emanate da una sola lampadina investigatrice, puntata sulle ombre più recondite dell’animo umano. Due voci temerarie volteggiano sul filo della sorte in un’escalation vertiginosa di biscrome spericolate, e ci regalano canzoni d’odio incondizionato e storie d’amore interessato! Finalmente uno spettacolo incredibile nel quale si può credere: Beato chi ci crede!

“Lampi d’umorismo noir attraversano il concerto, illuminato dalla voce polimorfa di due artisti dalle doti canore eccezionali. I testi della Barbarito sono sempre deliranti, politically incorrect, paradossali, ricchi di bisticci semantici. Sono venati di un sarcasmo che esorcizza ogni sentimentalismo di maniera. Tomasini è invece una sorta di mago Houdini della voce, un illusionista capace di cantare in uno stesso brano come Pavarotti, Farinelli e Callas. Questo Arturo Brachetti delle corde vocali volteggia tra note e vocalizzi come Jury Chechi in mezzo agli anelli. Ne nasce uno spettacolo a tratti esilarante. Almeno tre pezzi meriterebbero un palcoscenico televisivo, nel solco della tradizione migliore del nostro varietà.” recensione di Vincenzo Sardelli

di e con Ernesto Tomasini e Camilla Barbarito
testi e musiche di Camilla Barbarito ed Ernesto Tomasini
musicista in scena e arrangiamenti Fabio Marconi
supervisione della scena e del lavoro dei performer Teatro delle Moire
fotografie Andrea Bordoni
residenza artistica Olinda Onlus
coproduzione Danae Festival
un ringraziamento speciale a Milena Costanzo e a Luca Scarlini, Angela Palisi, Federica Lo Verso, Nina Terruzzi

durata: 70 minuti